EDILIZIA – Confartigianato Edilizia interrompe le trattative per il rinnovo del ccnl artigiani e Pmi

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31/07/2018

Confartigianato Edilizia aprendo nei giorni scorsi la riunione del tavolo negoziale con le altre Associazioni dell'Edilizia e con Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL, ha dichiarato interrotta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese Artigiane e PMI dell’edilizia e affini.

“Le organizzazioni delle imprese artigiane e delle Pmi - ha spiegato il Presidente di Confartigianato Costruzioni, Paolo Attilio Garbini - si sono dichiarate indisponibili a proseguire il negoziato per il rinnovo del contratto scaduto il 30 giugno 2016, fino a quando non verrà eliminato l’obbligo di applicare i contenuti del contratto dell’industria a tutte le imprese iscritte alle Casse Edili indipendentemente dal CCNL applicato ai propri dipendenti. Le nostre imprese del settore edile, che applicano il CCNL Artigiano e Pmi non accetteranno mai di applicare coercitivamente un accordo discusso e concordato in altri contratti collettivi”.

“Tra le storture dell’accordo l’obbligo di adesione alla Cassa sanitaria degli Industriali Edili – aggiunge Garbini – quando il nostro contratto artigiano prevede già dal 2012 l’adesione al Sanarti, un altro Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i lavoratori dell’artigianato”.

Questo accordo interessa direttamente circa 200 mila lavoratori dipendenti, sul mezzo milione occupato nel settore. Le trattative, durate oltre un anno, sono state rese complesse dalla profonda crisi in atto, che ha colpito pesantemente le imprese ed i lavoratori, ma sono state sempre contraddistinte da un approccio costruttivo. Alla Spezia Confartigianato Costruzioni rappresenta oltre 1000 imprese del settore delle costruzioni.

L’unico modo affinché le Organizzazioni Artigiane si siedano nuovamente al tavolo contrattuale, è il superamento di tutti quei passaggi cruciali del verbale di accordo ANCE/Sindacati sottoscritto il 18 luglio scorso, per chiarire in maniera inequivocabile che non è possibile pretendere che ciò che si stabilisce in un CCNL valga obbligatoriamente per altri ed autonomi contratti collettivi di lavoro.

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