Confartigianato ed Asl spiegano i rischi delle cadute dall'alto

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22/01/2016

Negli ultimi mesi del 2015 due gravi infortuni (uno a Levanto ed uno alla Spezia), con esito mortale purtroppo, hanno funestato la nostra provincia.
"Due eventi simili nella loro drammaticità che hanno portato in evidenza il rischio che deriva dall'utilizzo di scale ovvero il rischio di caduta dall'alto – hanno spiegato il Presidente di Confartigianato Paolo Figoli e il responsabile Ambiente e Sicurezza, Enrico Taponecco - per questo motivo Confartigianato La Spezia ha voluto organizzare un seminario tecnico per migliorare e perfezionare le procedure operative di lavoro".
L'incontro che ha visto una partecipazione attiva di piccole e medie imprese era rivolto a tutte le imprese che per qualche motivo, per esigenze di lavoro, utilizzano scale nella loro attività: impiantisti, serramentisti, edili, carpentieri, nautica, tappezzerie, tendaggi, ecc.

Un momento di formazione innovativo, per ricordare i due lavoratori scomparsi che grazie alla docenza degli ispettori ASL Alessandro Rinaldi e Davide Tavarini, oltre all'approfondimento della normativa hanno analizzato i casi concreti di incidente per capire errori e procedure corrette di utilizzo delle scale.

Nel corso del seminario è emerso che le scale sono, non solo un luogo in cui avvengono molti incidenti, ma anche uno strumento di lavoro di cui si sottovalutano spesso i rischi. Se nell’utilizzo di una scala c’è il rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 metri, la normativa vigente considera il lavoro, “lavoro in quota” ed è necessario prevedere, specifiche misure di protezione come imbracature di sicurezza anticaduta o cinture di stazionamento.

Se si una una scala in appoggio – hanno spiegato gli ispettori Asl - dobbiamo innanzitutto chiederci se questa scala presenta i requisiti di sicurezza.
Prima di iniziare una qualsiasi attività è necessario controllare che nessun elemento della scala (gradini/pioli, dispositivi di blocco, superfici antiscivolo, ecc.) deve essere mancante; le scale non devono presentare segni di deterioramento; tutti gli elementi, come ad esempio i montanti, i gradini, i dispositivi di blocco, le cerniere, ecc;, non devono essere danneggiati. Saldature e incastri devono risultare integri.
Ammaccature, fessurazioni, spaccature, piegature e ampi giochi fra i vari elementi, possono essere fonte di pericoli.
Se ci sono danni agli elementi strutturali, la scala non deve essere né utilizzata e né riparata; piedini di gomma o di plastica antislittamento siano inseriti correttamente nella loro sede alla base dei montanti.

Durante l’analisi dei casi di infortunio accaduti in provincia è stato evidenziato che il lavoratore che deve salire/scendere sulla scala deve indossare adeguato abbigliamento e idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) sulla base della effettuata valutazione dei rischi, controllare che non ci siano pericoli potenziali nella zona di attività, sia in alto vicino al luogo di lavoro che nelle immediate vicinanze.

E’ importante non usare la scala vicino a porte o finestre, a meno che non sono state prese precauzioni che consentono la loro chiusura; non collocare la scala in prossimità di zone, ove la salita su di essa produrrebbe un rischio di caduta dall’alto; valutare se la presenza di altri lavori possa avere interferenze pericolose (quali, ad esempio, posizionare la scala nelle immediate vicinanze di un’area interessata al sollevamento dei carichi, ecc.); quando necessario, l’area di lavoro in prossimità della scala, deve essere protetta da barriere, e se prescritto, anche da segnaletica stradale; disporre di una sufficiente illuminazione ambientale.

Per ulteriori approfondimenti sulla normativa e per i prossimi seminari e corsi di formazione è possibile telefonare all'Ufficio Ambiente e Sicurezza Confartigianato, tel. 0187.286632-60.

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