Lavoro e agenti cancerogeni e mutageni

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18/03/2025

Sono diverse centinaia gli agenti potenzialmente cancerogeni e/o mutageni per l’essere umano identificati dall’International agency for research on cancer (Iarc). Tali agenti sono in grado di provocare alterazioni genetiche e/o neoplasie. Sostanze o miscele cancerogene possono essere trovate come materie prime (es. agricoltura, industria petrolchimica e farmaceutica, trattamenti galvanici, laboratori di ricerca) o come sottoprodotti derivati da alcune attività lavorative o processi industriali (es. saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale, produzione della gomma).

La normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Titolo IX, Capo II del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) contiene prescrizioni specifiche e rigorose per la tutela dei lavoratori potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni e mutageni. Questi i principali agenti cancerogeni presenti negli ambienti di lavoro:
- composti inorganici dell’arsenico: produzione e impiego di antiparassitari;
- composti del cromo esavalente: impiego come pigmenti per vernici e pitture, saldatura di acciai inox;
- composti del nickel: saldatura di acciai inox;
- composti del cadmio: Impiego come pigmenti per vernici;
- benzene: produzione e distribuzione di carburanti, lavorazioni che implicano combustioni in generale;
- idrocarburi policiclici aromatici (IPA): Asfaltatura stradale, pulizia e manutenzione di canne fumarie e caldaie, lubrificazione di macchine utensili, recupero di oli esausti in autofficine, disarmo del calcestruzzo;
- ossido di etilene: restauro di libri e manufatti in legno;
- ammine aromatiche: produzione e impiego di vernici;
- polveri di legno duro: lavorazione del legno;
- polveri di cuoio: lavorazione di articoli in cuoio.

Nel caso degli agenti cancerogeni e/o mutageni, la più importante misura di prevenzione dell’esposizione è la loro sostituzione con altri non pericolosi per la salute o meno pericolosi nelle condizioni di utilizzo. Un ruolo molto importante rivestel’informazione e la formazione dei lavoratori esposti o potenzialmente esposti in merito a:
- tipologia di agenti cancerogeni e/o mutageni presenti nei cicli lavorativi, loro dislocazione, rischi per la salute connessi al loro impiego, compresi i rischi aggiuntivi dovuti al fumare;
- precauzioni da osservare per evitare o diminuire l’esposizione;
- modalità per prevenire il verificarsi di incidenti e misure da adottare per limitarne le conseguenze.
I lavoratori per i quali si è evidenziato un rischio per la salute devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente ed iscritti in un apposito registro in cui si riportano, per ciascuno di essi:
l’attività svolta; gli agenti cancerogeni e/o mutageni impiegati; ove noto, il valore di esposizione a tali agenti.
Se, nonostante le misure di prevenzione e/o di protezione collettive, permane un rischio residuo di esposizione, il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori esposti o potenzialmente esposti idonei DPI e deve formarli e, ove necessario, addestrarli sul loro corretto utilizzo. I lavoratori, da parte loro, sono obbligati a indossare i DPI ricevuti e ad averne cura.

Informazioni
Ufficio Sicurezza, sicurart@confartigianato.laspezia.it
Tel. 0187.286632 - 53