Assunzione di alcool e lavoro

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15/09/2023

Il consumo di alcol nei luoghi di lavoro costituisce un fattore di rischio aggiuntivo, legato ai comportamenti dei lavoratori, che può determinare una riduzione dell’integrità psico-fisica del lavoratore ed incidere in modo significativo anche sulla salute e sicurezza di terze persone. Oltre ai danni che l’alcol causa al nostro organismo, negli anni è stata ampiamente dimostrata la correlazione negativa tra assunzione di bevande alcoliche e la condizione operativa. In particolare: le assenze dal lavoro del lavoratore alcolista sono circa di 3-4 volte maggiori rispetto a quelle degli altri lavoratori; le assenze per malattia del lavoratore alcolista sono 4 volte maggiori rispetto a quelle degli altri lavoratori; l’alcolismo è la causa del 40% dei cambi di lavoro (turnover); l’assunzione di alcol durante l’orario di lavoro è causa di un maggior numero di infortuni, in particolare tra i lavoratori che operano in quota e conducono mezzi.
 
L'alcool ha un effetto di depressione del sistema nervoso centrale, e provoca disinibizione comportamentale: la mancanza di lucidità, anche se lieve, è causa di numerosi incidenti che possono ledere sulla salute delle persone. L’ingestione di alcol provoca inoltre un fenomeno di vasodilatazione: sebbene la sensazione percepita sia quella di forte caldo, ciò che accade è il continuo rilascio di calore da parte del nostro corpo, che, causando una diminuzione della temperatura, ci espone al rischio di ipotermia. Nel breve termine, l’alcool provoca, inoltre, aritmie cardiache ed un aumento della pressione cardiaca, esponendo così l’organismo ad un incremento del rischio di infarto. A lungo termine, l’alcol provoca modifiche irreversibili dell’apparato digerente che provocano una deficienza della capacità di assorbimento a livello intestinale e diarrea cronica. Provoca, inoltre, infiammazioni croniche a carico del pancreas (pancreatiti), disfunzioni genitali e metaboliche. I principali effetti a lungo termine causati dall’alcol sono a carico del fegato, la ghiandola responsabile del suo metabolismo: un elevato consumo di alcol per lunghi periodi provoca uno stato permanente di infiammazione, che può sfociare in epatici, cirrosi epatiche e tumori del fegato (epatocarcinomi).
 
In Italia esiste il divieto di assumere alcool nei luoghi di lavoro, anche nell’orario mensa/pausa pranzo, per i lavoratori che svolgono operazioni che richiedono alto livello di concentrazione, produttività e responsabilità verso terzi. L’elenco delle lavorazioni soggette a tale divieto è riportato in allegato.
Il datore di lavoro deve effettuare la valutazione dei rischi, capire se nella propria azienda vengono svolte operazioni che richiedono alto livello di concentrazione, produttività e responsabilità verso terzi per cui è fatto il divieto di assunzione di bevande alcoliche; Informare i lavoratori circa gli effetti dannosi dell’alcol, il maggior rischio infortunistico e sulla modalità e frequenza dei controlli alcolimetrici; formalizzare il divieto al lavoratore; controllare periodicamente il rispetto del divieto anche attraverso la nomina del Medico Competente, il quale provvederà a sottoporre a controllo alcolimetrico quei lavoratori che svolgono mansioni a rischio.
 
Nel caso dipositività ai controlli alcolimetrici, il datore di lavoro provvederà con l’allontanamento temporaneo del lavoratore dalla mansione a rischio e il lavoratore sarà, inoltre, punito con una sanzione amministrativa. Nel caso in cui, dalla sorveglianza sanitaria, dovesse emergere un quadro di sospetta alcoldipendenza, il Medico Competente sospenderà il giudizio di idoneità alla mansione del lavoratore e avvierà lo stesso ad una consulenza alcologica. Ricordiamo che i lavoratori che utilizzano, in occasione di lavoro, un mezzo aziendale o personale, sono tenuti a rispettare un limite alcolico pari a 0.
Il datore di lavoro deve quindi provvedere ad aggiornare o integrare la propria valutazione dei rischi, se non ha già provveduto, con il capitolo specifico.

Ufficio Sicurezza
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