Beni demaniali e vicenda "Lamia". Urgenti normative certe per rilanciare gli investimenti

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13/02/2017

Anche dalla lettura della "vicenda Lamia", nostro associato a cui va tutta la nostra solidarietà, si desume quanto sia urgente e necessaria una seria riforma della normativa demaniale che preveda certezze per le imprese e per tutti coloro che lavorano in tale ambito. La lunga fase di incertezza rischia di bloccare gli investimenti di migliaia di imprenditori in uno dei settori strategici: il turismo, ed in particolare quello balneare.

Il turismo è uno dei pochi comparti in forte crescita nel nostro paese che può creare occupazione e sviluppo. La Liguria in particolare, nel 2016 ha visto un + 9,3% rispetto a luglio 2015. Un dato positivo confermato anche dall’aumento delle giornate di presenza (+5,4%) che sono arrivate a 2 milioni e 600 mila. Ed in questo quadro positivo, spicca la provincia della Spezia, che conferma dati in forte crescita anche per il 2017. Questi dati positivi aspettano di essere consolidati per dare continuità al contributo di crescita economico del settore; ma spesso l'Europa, anche e soprattutto per nostra responsabilità, si occupa di alcune materie senza calarsi adeguatamente nella realtà, è il caso della direttiva Bolkestein.
Si passa così da un eccesso all'altro. Considerare le spiagge Italiane alla stessa stregua di quelle della Normandia sul Mare del Nord o dell’Estonia sul Mar Baltico non ha senso!

Confartigianato ritiene giustissimo e condivisibile far rendere i beni dello Stato con affitti di mercato ma va analogamente tutelato chi per anni ha pagato concessioni o affitti ed ha investito nella crescita di un'attività o di un locale.

Per esempio, per effetto della “direttiva”, le concessioni sul demanio marittimo non potranno più essere rinnovate automaticamente, non valendo più il diritto di insistenza, ma dovranno essere oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica europea. Nell’incertezza sul futuro, gli imprenditori che operano su beni demaniali sono disincentivati a programmare investimenti, creando quindi un doppio danno: meno investimenti, ma soprattutto l'invecchiamento ed il mancato adeguamento e rinnovo delle strutture.

Se non si danno risposte in tempi rapidi si rischia di bloccare gli investimenti futuri e vanificare quelli fatti nel passato con un colpo di spugna dell’Europa, rischiando di gettare sulla strada moltissimi nuclei familiari e i loro dipendenti che, dal fondo/spiaggia demaniale, traggono da generazioni il loro sostentamento. Per questo motivo come Confartigianato riteniamo necessaria una revisione normativa seria, scevra da livori ideologici, che tuteli l'interesse pubblico ma anche lo sforzo dei privati, garantendo una prelazione nelle aste a parità di offerta e un indennizzo congruo per gli investimenti effettuati e per l'avviamento dell'attività.

Per questo riteniamo un primo passo positivo il fatto che Il Consiglio dei Ministri del 27 gennaio u.s. abbia varato il disegno di legge delega, da noi sollecitato da tempo, per la revisione ed il riordino delle concessioni demaniali che traccia i principi e i criteri direttivi sui quali il Governo dovrà legiferare, adottando i necessari decreti attuativi. Il provvedimento prevede di salvaguardare la continuità delle concessioni attraverso il valore di mercato dell’impresa; il riconoscimento di competenza/professionalità, quale criterio per la selezione e un adeguato periodo transitorio per le concessioni esistenti, in attesa dell’applicazione delle nuove regole di assegnazione. Ma è urgente fare presto per evitare di far restare al palo per anni il comparto turistico.

 

Giuseppe Menchelli

Direttore Confartigianato La Spezia

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