Malgrado una normativa in materia di prevenzione infortuni all'avanguardia, in linea con le ultime Direttive europee sull'argomento, sono sempre numerosi gli infortuni e le morti sul lavoro. C'è da chiedersi il perchè di questa situazione, come mai l'impegno profuso da imprese e lavoratori sembra non sufficiente?
Molto si è fatto, bisogna dire, grazie e soprattutto all'entrata in vigore dell'ormai vecchio Decreto 626: un cambio di mentalità è avvenuto a tutti i i livelli e questo ha portato, non per fortuna ma per merito di tutti, ad una grande diminuzione degli infortuni mortali e degli infortuni in genere.
Sono aumentate le ore di formazione effettuate per i lavoratori e anche per i datori di lavoro ed è aumentata la cultura del lavorare in maniera sicura, soprattutto tra i giovani.
La prevezione infortuni, la salute sul lavoro non è più vista come una questione astratta ma ormai è un tema che va di pari passo con la vita aziendale.
Rimangono purtroppo delle consuetudini, delle sottovalutazioni, delle leggerezze che talvolta portano a eventi che non vorremmo mai raccontare, vedi i recenti fatti di cronaca di Torino. Proprio per questo, sulla base dei dati INAIL, vogliamo riportare l'elenco delle principali situazioni che portano a infortuni e anche le violazioni più riscontrate dagli organi di vigilanza.
Infortuni
Cadute dall'alto: ad esempio per rottura di coperture, per mancanza di parapetti.
Asfissia: lavori in vasche senza le dovute misure di verifica della presenza di ossigeno o di assenza di gas pericolosi.
Incendio e esplosioni: utilizzo improprio di sostanze infiammabili, spesso in locali soggetti a restrizioni.
Investimenti: per assenza di coordinamento, per scarsa visibilità, per accesso di pedoni in aree con limitazioni.
Tagli, schiacciamenti: per impiego di attrezzature senza una adeguata preparazione o senza le necessarie protezioni, collettive e individuali (DPI).
Violazioni
Mancata redazione del documento di valutazione dei rischi DVR.
Assenza della formazione del datore di lavoro o dei lavoratori.
Nei cantieri, assenza delle opere provvisionali (ad es. parapetti, ponteggi inadeguati, ecc.).
Omessa denuncia di esistenza o di verifica periodica di macchinari e/o impianti (ad es. impianti di sollevamento, impianti a pressione, impianti elettrici, ecc.).
Rimozione di protezioni e/o dispositivi di sicurezza su attrezzature e macchinari.
Mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Assenza delle visite mediche obbligatorie.
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