L’export del made in Liguria cresce al ritmo del 4%

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05/11/2012

Secondo Confartigianato Liguria, La Spezia è la provincia più esportatrice a livello regionale e quarta in Italia. Bene la produttività delle aziende del manifatturiero ligure, seconde solo a quelle lombarde.

Cresce del 4% l’export della Liguria. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dall’Ufficio studi di Confartigianato (su dati Istat) che ha messo a confronto le esportazioni manifatturiere del primo semestre 2011 e quelle dello stesso periodo del 2012.

La Liguria, nel primo semestre di quest’anno, ha esportato merci prodotte sul proprio territorio per quasi 3 miliardi e 380 milioni di euro. Dopo un calo del 2,3% registrato in piena crisi, tra 2009 e 2010, la crescita dell’esportazione del “made in Liguria” tra 2011 e 2012 risulta in linea con quella nazionale (4,4%) e che pone la nostra regione all’undicesimo posto in Italia. Tra le province liguri, La Spezia risulta quella più “esportatrice” e si piazza quarta in Italia: in un anno le esportazioni nell’estremo Levante ligure sono cresciute del 63,2%, aumento che, nei primi sei mesi del 2012, ha rappresentato entrate per 379 milioni di euro. Bene anche Imperia e Savona, dove l’aumento dell’export si è attestato su livelli ben superiori a quelli medi nazionali: +16,6% per la provincia dell’estremo Ponente e +6,8% per il savonese, rispettivamente al 17esimo e 38esimo posto in Italia. L’unico segno negativo in Liguria arriva dal capoluogo. Genova registra un -3,7%, calo significativo ma calcolato su valori più elevati rispetto alle altre province della regione: se nel I semestre 2011 l’export genovese valeva 2 miliardi e 205 milioni di euro, nello stesso periodo del 2012 il valore è sceso a 2 miliardi e 123 milioni.

«Il calo riscontrato nella bilancia commerciale del capoluogo ligure – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è in gran parte riferibile alla situazione di crisi in cui sono entrati colossi industriali locali. Nella nostra regione, in cui è forte la presenza delle micro e piccole imprese, si produce molto poco destinato ai mercati esteri: l’incidenza dell’export del manifatturiero ligure in Italia è solo dell’1,8%. In Liguria, l’esportazione nei settori, in cui è alta la concentrazione di mpi, incide per il 13,9% sull’export regionale, mentre in Italia questa percentuale arriva quasi al 30%. In sintesi, le micro e piccole imprese liguri fanno ancora fatica ad affermarsi sui mercati esteri».  Tuttavia, in generale, la produttività del comparto manifatturiero ligure registra livelli record, subito dopo quello della Lombardia, con 56.300 euro circa per addetto.

Ammonta a 468 milioni di euro il valore dell’export ligure nei settori in cui è più alto il numero di micro e piccole imprese. Una movimentazione che riguarda soprattutto merci prodotte nelle mpi della provincia di Genova (quasi 252 milioni), e dove incide solo per l’11,9%. «Anche se poco incisivo su quello totale del manifatturiero – dice Grasso -  l’export nei settori liguri con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese è comunque aumentato dello 0,8% nell’ultimo anno. Si deve continuare la strada intrapresa da Regione Liguria e sistema associativo nel promuovere azioni di assistenza e accompagnamento delle piccolissime imprese liguri alla ricerca di nuovi mercati internazionali».

La crescita, che a livello nazionale è arrivata al 3,5%, è risultata più forte nel savonese, dove le mpi hanno aumentato le proprie esportazioni del 9,4% (con quasi 46 milioni di euro esportati nel I semestre del 2012). Positivi anche i dati nel capoluogo, con un +8,2% e 252 milioni di euro di merce esportata, e nell’imperiese (6,2%, 69 milioni di euro). Questa volta è La Spezia a registrare l’unico segno meno regionale: il “crollo” è stato del 18,8%, con 101,4 milioni di euro movimentati nei primi sei mesi dell’anno contro i 124,9 milioni dello stesso periodo del 2011.

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