Stretta al contante, nuovi controlli della Banca d'Italia

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05/09/2019

Stretta sul contante. L’Area Credito Confartigianato comunica che dal mese di settembre, ci sarà un giro di vite su chi movimenta con prelievi e versamenti, più di 10 mila euro al mese. Sino ad oggi questo limite era posizionato sulla cifra di 15 mila euro. L’iniziativa è partita dall’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia. Banche, uffici postali e altri istituti di pagamento dovranno segnalare gli sforamenti oltre la cifra stabilita, anche con transazioni da più di mille euro. La segnalazione verrà fatta su base mensile e comporterà l’accensione di un faro da parte delle autorità di vigilanza. Il 15 settembre ci sarà il primo controllo sui dati relativi ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. L’uso del contante è ancora molto diffuso in Italia: l’80% dei pagamenti viene fatto usando banconote e monete, nonostante siano cresciuti gli strumenti tecnologici come il contactless e il mobile banking, oltre alle carte di credito, i bancomat e i bonifici. L’eccessivo uso del contante causa anche un aumento dei rischi per gli esercizi che tengono molto denaro in cassa. Un rapporto della stessa Uif dal titolo “L’uso del contante e il riciclaggio”, del luglio scorso ha cercato di tracciare un’analisi delle zone dove il rischio di riciclaggio è maggiore. Distinguendo innanzitutto tra attività irregolari e criminali. Un maggiore uso del contante può essere dovuto anche a condizioni geografiche, come nel caso dei comuni litoranei ad alta intensità di turismo, come nel caso della nostra provincia, o nei comuni montani, come in Val di Vara, che non hanno a disposizione i servizi bancari nelle immediate vicinanze. Per quel che riguarda le macroregioni, al Sud i pagamenti elettronici sono scarsamente utilizzati a causa dell’arretratezza tecnologica, mentre a Nord i soldi liquidi, viste le risorse maggiori movimentate, sono utilizzati di più nelle transazioni anomale: la maggiore densità di centri con anomalie registrate agli sportelli bancari si registra proprio in Lombardia e in Veneto. Nel corso del 2017 l’Unità di informazione finanziaria ha raccolto nel proprio database 102 milioni di segnalazioni relative a 329 milioni di singole operazioni, relative a 29.000 miliardi di euro movimentati. Grazie agli indicatori di rischio e all’incrocio con i dati delle indagini delle Forze dell’ordine, l’Unità d’informazione finanziaria della Banca d’Italia potrà decidere se fermarsi alla semplice segnalazione oppure far partire indagini.

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