Confartigianato contro i rincari autostradali: vanno rivisti i decreti attuativi e le modalità di appalto

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03/01/2014

«La crisi la sentono gli automobilisti, gli autotrasportatori, i pendolari, gli imprenditori, i taxisti, i noleggi con conducente, gli agenti di commercio, i corrieri ma per i concessionari delle società autostradali la crisi non c'è mai! È una vergogna e una vera e propria anomalia italiana non più tollerabile!» denuncia il direttore della Confartigianato della Spezia, Giuseppe Menchelli. Confartigianato spara a zero sull'aumento medio dei pedaggi del 3,9% rincarati dal 1 gennaio dopo l'approvazione del Ministero dei trasporti e dell’Economia. «La Salt (Società Autostrada Ligure Toscana) aumenta in media del 3,07% – prosegue Menchelli - e come ogni anno aumentano i sedici km più cari d'Italia, come li definiscono gli spezzini pendolari che ogni giorno fanno La Spezia-Brugnato. E' un'assurdità davvero inconcepibile, da decenni le tariffe non sembrano più servire più a ripagare l'investimento iniziale, ma solo ad arricchire l'azionista: lo Stato e i concessionari privati. L’anomalia tutta italica è che le tariffe vengono elaborate con un complesso sistema che tiene conto dell’inflazione, di obiettivi di efficienza, del traffico previsto e della qualità del servizio con criteri che paiono tutti sbilanciati a favore dei concessionari!» Confartigianato chiede al Governo, ai parlamentari liguri di rivedere i decreti attuativi e le modalità degli appalti.
«E' una politica miope – aggiunge il responsabile sindacale di Confartigianato, Nicola Carozza – che affossa la circolazione e deprime ancora di più quelle imprese che lavorano con autoveicoli dedicati alla movimentazione di merci e persone, e che non potranno facilmente scaricare l'aumento ritoccando conseguentemente prezzi e tariffe. I concessionari delle società autostradali si fanno forza della domanda relativamente anelastica rispetto al prezzo, cioè del fatto che chi deve viaggiare o trasportare persone o beni non ha alternative».
«Sono aumenti del tutto ingiustificati che ricadono soprattutto sulle spalle degli autotrasportatori – rincara la dose Vincenzo Burroni, Presidente di Confartigianato Trasporti - a fronte degli scadenti servizi offerti dalla rete autostradale. Basti pensare che, in caso di maltempo e neve, le Società Autostradali non riescono a garantire la percorribilità delle autostrade. I rincari che si assommano all'aumento dei carburanti rendono insostenibile la gestione delle imprese di autotrasporto già costrette a fronteggiare una situazione economica molto difficile. Le autostrade hanno un livello di manutenzione approssimativo, una gestione del traffico scadente e non offrono la possibilità di sosta agli autotrasportatori in condizioni di sicurezza a causa della cronica carenza di aree attrezzate». «Anche quest'anno le nostre aziende subiranno un importante aumento nei costi – conclude per la categoria dei noleggi con conducente, Maurizio Gianfaldoni – chi per lavoro accompagna clienti in giro per l'Italia attraversando le diverse società autostradali se ne accorge pagando aumenti sino all'8% mentre le nostre tariffe chilometriche sono ferme e difficilmente potremmo scaricare questi aumenti sui clienti in questo periodo».

 

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