Allarme Confartigianato: stop al lavoro ‘sommerso’ degli irregolari. 3300 abusivi minacciano 4.184 imprenditori. Al via campagna anti-abusivismo

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20/05/2022

3,2 milioni di pericolosi ‘fantasmi’ si aggirano per l’Italia: sono i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che ‘vale’ 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. Per numero di ‘occupati’, 3,2 milioni di irregolari, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero (4 milioni di addetti).  

Alla Spezia si stimano 3300 abusivi che minacciano 4.184 aziende maggiormente esposte alla concorrenza sleale. Si tratta spesso di persone che effettuano lavori in “nero”, lavoratori dipendenti che “arrotondano” lo stipendio in maniera illecita, percettori del reddito di cittadinanza, ecc. A denunciare queste cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori.  

E’ irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata di 0,6 punti percentuali rispetto al 2011. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono le imprese nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi, delle guide turistiche e del turismo extralberghiero.  

Confartigianato ha presentato stamani la campagna nazionale alla presenza del Prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini, il Presidente di Confartigianato, Paolo Figoli, il direttore di Confartigianato, Giuseppe Menchelli, il Dirigente della Divisione Anticrimine, Giampaolo Orditura.  

Il tasso di lavoro irregolare sull’occupazione al Centro Nord si attesta sul 10,7%. Ma – secondo le stime contenute nell’analisi di Confartigianato – anche al Nord si annidano gli abusivi che si fingono imprenditori.  

Confartigianato lancia oggi una campagna di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’. Tre gli obiettivi dell’iniziativa anche in vista della stagione estiva: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva. 

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti Daniela Ravagnan, Presidente degli Acconciatori, Roberto Cozzani, Presidente Consorzio Welcome, Antonella Mariotti, Presidente della Coop. Guide turistiche Arte e Natura, Daniele da Costa, Presidente Taxisti, Ivano Cappelli, Presidente Noleggio con conducente, Mauro Strata in rappresentanza della giunta di Confartigianato. 

Il fenomeno dell’abusivismo nei lavori in casa e sulle spiagge, in modo particolare con la vendita di prodotti contraffatti e di servizi alla persona come massaggi, tatuaggi, acconciature può assumere dimensioni preoccupanti anche nella nostra provincia. 

Confartigianato vuole sensibilizzare soprattutto cittadini e turisti, clienti e consumatori, perché il successo dell'abusivismo è legato anche alla responsabilità e alla cultura dei consumatori che con il loro denaro alimentano il fenomeno. Si denuncia spesso la mancanza di posti di lavoro e poi con il potere del 'nostro' portafoglio alimentiamo mercati che sottraggono posti di lavoro regolari. La crisi pandemica ha ridotto la possibilità di spesa delle famiglie e contemporaneamente l’aumento del costo dell’energia ha alzato i prezzi di prodotti e servizi, tutto ciò aumenta la propensione ad affidarsi agli abusivi con l’offerta di prestazioni a prezzi contenuti e dunque concorrenziali. Una concorrenza però che non è quella auspicata dalle imprese di Confartigianato del libero mercato, della competenza o della professionalità ma giustificata solo dalla possibilità che gli abusivi hanno di praticare prezzi ridotti non applicando la normativa fiscale, quindi evadendo, non rispettando le norme previdenziali, quelle sulla sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, in assenza di garanzie, competenza e professionalità. 

Dobbiamo essere chiari conclude Confartigianato l'abusivismo toglie gettito fiscale allo Stato, con il quale si potrebbero erogare maggiori e migliori servizi ai cittadini. Infatti il primo grande sconto che l’abusivo pratica è del 22% cioè l’IVA non pagata allo Stato, seguono l’IRAP e l’IRPEF. Insomma lo sconto dell’abusivo è a discapito di tutti i contribuenti ed è una beffa per l’impresa onesta che paga tutto, si assume responsabilità nei confronti dei clienti e dello Stato e guadagna meno di chi pratica illegalmente. L'abusivismo inoltre alimenta la criminalità che sta dietro al fenomeno con conseguenti maggiori costi sociali e pubblici, spesso crea sfruttamento minorile e delle fasce più deboli della società.