La norma concede agli Stati membri la facoltà di decidere se utilizzare o meno gli introiti per ridurre l’impatto dei c.d. “costi esterni” (inquinamento, rumore, congestione) con investimenti nell'autotrasporto: “La direttiva non dà nessuna garanzia che il trasporto stradale di merci sarà reso più pulito: gli Stati membri potranno fare come vogliono con gli introiti dei pedaggi", commenta il Presidente di Confartigianato Trasporti e UETR Francesco Del Boca.
Pure per le infrastrutture, gli Stati sono semplicemente “incoraggiati” a reinvestire il 15% dei proventi: un po’ poco di fronte ai tanto conclamati obiettivi di sostenibilità ambientale. Anche per le aree di sosta sicure, fondamentali per garantire il rispetto della normativa sociale dell’autotrasporto, la sicurezza stradale e la concorrenza leale, non vi è nessuna previsione obbligatoria.
Del Boca almeno esprime apprezzamento circa l’approvazione della disposizione che consente agli Stati di esentare dai maggior pedaggi i mezzi fino a 12 tonnellate: “Comunque un sollievo per le nostre aziende che utilizzano le piccole e medie portate, che altrimenti finirebbero schiacciate. Considerata l’ampiezza e complessità del dossier e le fortissime pressioni ai massimi livelli istituzionali e di lobby nel corso degli ultimi tre anni, si tratta di un risultato non trascurabile”, prosegue Del Boca.
Si rileva comunque come discriminatoria la circostanza che solo i trasportatori siano inclusi nel nuovo sistema di tassazione, con esclusione degli altri utenti della strada.
Ne risentirà anche l’interscambio di merci fra Stati ed il livello dei prezzi, con penalizzazione sui cittadini e consumatori.
“Come UETR abbiamo già detto chiaramente a Bruxelles che da oggi presteremo molta attenzione a come gli Stati impiegheranno questi soldi, dal momento che si sono fatte solenni dichiarazioni –che non costano nulla- circa i futuri investimenti per l’ambiente”, ha aggiunto.
Peraltro, la stessa Commissione europea ha affermato che nel futuro sistema elettronico di pedaggi, al momento del pagamento verrà emessa ai trasportatori una ricevuta che evidenzierà la maggior quota dell’importo pagato per i “costi esterni”, al fine di poterli girare ai clienti finali committenti. “Cosa molto interessante vista la disciplina sui costi minimi che abbiamo in Italia: questo elemento, se in futuro da noi si decidesse di attuare la Direttiva, dovrà essere preso in considerazione”, conclude Del Boca.
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