Una sentenza della Corte di Cassazione ha evidenziato che il rischio di caduta dall’alto, con quindi i necessari obblighi di adozione di protezioni quali ad esempio parapetti, esiste non solo nei lavori posti ad una altezza superiore ai 2 metri rispetto a un piano stabile, ma anche nei lavori svolti sotto tale quota; è il caso di un lavoratore che si trovava su di un pianale posto ad un metro e mezzo circa dal suolo.
Il piano di lavoro sopra il quale si trovava l'operaio è stato considerato un vero e proprio piano di lavoro sopraelevato che, a prescindere dall'altezza, anche se inferiore ai due metri da terra, prevede l’adozione di sistemi di sicurezza contro la caduta dall’alto, su tutti i lati aperti, quali parapetti normali con arresto al piede o difese equivalenti: il datore di lavoro è stato condannato per avere violato tale regola cautelare, quindi al pagamento delle spese processuali e della somma di 3000 euro.
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