Antonella Simone, responsabile di categoria per il settore dell'Alimentazione esprime comunque delle "forti perplessità riguardo il poco tempo concesso, 6 mesi, per lo smaltimento delle etichette già predisposte senza dimenticare che gli imprenditori dovranno sostenere nuovi costi per far modificare gli imballi in modo da adeguarsi al provvedimento".
"A parte queste ombre, soprattutto per le imprese più strutturate che, a causa della stagnazione dei consumi interni, debbono rivolgersi anche a mercati esteri - conclude Antonella Simone - la valutazione in termini di principio è positiva, in quanto l’indicazione potrebbe aiutare il consumatore a scegliere consapevolmente un alimento rispetto a un altro, anche in considerazione del Paese o della regione in cui è prodotto, sia per sostenere l’economia e l’occupazione locali, sia per contribuire ad un minore impatto ambientale dei prodotti.
Gli artigiani e le piccole imprese infatti di solito preferiscono utilizzare materie prime locali e metodi di produzione tipici, er sottolineare il legame con il territorio, offrendo, grazie ad una filiera più corta, maggiori garanzie di qualità, sicurezza, naturalità e valenza culturale ai consumatori."