Liguria: la “forza” della microimpresa

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09/09/2017

In Liguria oltre 118 mila microimprese, di cui 44.300 artigiane. Quasi 4 miliardi il valore aggiunto. Grasso (Confartigianato): «Sosteniamo dunque la microimpresa e alleggeriamola dai principali ostacoli allo sviluppo: credito e burocrazia»

Oltre 118 mila microimprese in Liguria, che da sole rappresentano più del 96% delle realtà imprenditoriali totali della nostra regione (più dell'incidenza media italiana). Le imprese artigiane registrate sono 44.363 (II trimestre 2017): la maggior parte a Genova (22.877) e a Savona (9.078), seguite da quelle imperiesi (7.132) e spezzine (5.276). Ne nascono in media 11 ogni giorno: cinque a Genova, due in ciascuna delle altre province. Sono solo alcuni spunti tratti dall'ampia analisi dell'Ufficio studi Confartigianato, che ha messo a fuoco il contesto economico delle micro e piccole imprese nelle regioni italiane, evidenziandone i numeri più significativi (principali fonti: Unioncamere-Infocamere-Excelsior, Istat, Mef, Banca d'Italia).

Tornando al quadro ligure, i dettagli parlano di 6.576 imprese artigiane femminili (quasi 3.200 a Genova, quasi 1.400 a Savona, un migliaio a Imperia e altrettante alla Spezia). Circa 4.900 quelle giovanili, distribuite tra le 2.352 genovesi, quasi 1.100 savonesi, 900 a Imperia e 570 alla Spezia. Ben 8.539 le straniere: 4.300 a Genova, circa 1.700 a Savona e a Imperia, quasi 900 alla Spezia. Gli occupati nel settore artigiano, in totale in regione, sono più di 74.300.

Il valore aggiunto dell'artigianato ligure è di oltre 3,9 miliardi di euro, il 9,6% di quello totale. Il maggiore apporto viene dato da Genova (oltre 2 miliardi), seguito da Savona (oltre 800 milioni), La Spezia (550 milioni), Imperia (quasi 500 milioni). La propensione all'export è del 15,9% contro il valore medio italiano del 27,5%. Le esportazioni manifatturiere superano quota 6,7 miliardi di euro (a fine 2016).

L'analisi scatta anche una fotografia sul contesto economico e burocratico in cui lavorano le micro e piccole imprese della regione. A partire dal tasso di irregolarità, che in Liguria si attesta sul 12,1% (13,3% in Italia). Il tasso di inattività tra i 25 e i 54 anni è invece del 17,1% (22,6% il dato nazionale). Qualche numero sul credito: i finanziamenti bancari alle imprese liguri con meno di 20 addetti (ad aprile 2017) ammontano a 3,1 miliardi di euro, in calo del 5% in un anno. Oltre 16 miliardi lo stock di credito erogato al totale delle imprese liguri (-2,6%). Il tasso di interesse a breve applicato in media alle imprese liguri è del 3,76%, contro il 3,53% applicato in media nel resto d'Italia. La burocrazia? Anche in Liguria i contenziosi tributari non particolarmente brevi: si aggirano intorno ai 1.340 giorni, contro una media nazionale di 1.480 giornate. Il costo degli adempimenti amministrativi è invece più alto in Liguria rispetto alla media italiana: 18.500 euro contro 18.190 euro medi per impresa. Difficile anche semplificare pratiche e pagamenti: in Liguria solo il 18,2% di Comuni è dotato di un sito web che consenta di svolgere operazioni online. 

«I numeri confermano l'importanza che la microimpresa riveste per l'economia della nostra regione: un pilastro produttivo indispensabile, non a caso la Liguria ne conta una percentuale maggiore rispetto alla media italiana – osserva Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – L'analisi evidenzia qualche luce, ma ancora molte ombre, in primis credito e burocrazia: elementi che rappresentano ancora due grossi ostacoli nella vita di un'impresa, che andrebbe invece sostenuta e agevolata il più possibile per continuare a creare occupazione e sviluppo».

In allegato la scheda completa con i numeri dell'economia ligure