Il Presidente Figoli in ogni occasione ricorda che il settore delle costruzioni sta ancora pagando la crisi dal 2008. "Hanno chiuso centinaia di imprese ma continua la politica dei lacci e lacciuoli. Questo nuovo adempimento è un regalo del Ministero dell'Ambiente che appesantisce procedimenti e costi. L'azienda sarà anche costretta a pagare le ulteriori analisi e i controlli predisposti in caso di verifica, anche se quest'ultima dovesse dare esito negativo”.
Una Legge che di certo non favorirà l'edilizia già in crisi: in Liguria le costruzioni contano 21.416 microimprese artigiane di cui 2.250 alla Spezia. Indirettamente purtroppo, secondo l'Associazione di via Fontevivo, sono norme che continuano a favorire chi opera nell'illegalità, anziché chi continua a lavorare nel settore con professionalità e correttezza. "In una situazione dove i pochi lavori che ci sono – prosegue Figoli - vengono commissionati qualche giorno prima, se non con un unico giorno di preavviso, essere vincolati a tempistiche così stringenti significa soffocare ancor di più il settore e le aziende".
Altro punto contestato da Confartigianato Costruzioni riguarda il dimensionamento dei cantieri: "il Decreto considera piccoli cantieri quelli con una produzione di terra e/o roccia fino a 6 mila metri cubi. Questo significa che dallo scavo di un'abitazione ad uno stralcio della Variante Aurelia, tutto è cantiere di piccole dimensioni", conclude Figoli, "sarebbe stato meglio prevede una fascia di microcantieri esonerata".
Confartigianato scriverà al Ministero dell'Ambiente eD agli enti preposti per cercare di modificare tale normativa.