BENZINA A 2 EURO AL LITRO: STANGATA INACCETTABILE

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24/08/2012

La Confartigianato Trasporti denuncia il nuovo aumento del carburante. Nuovo record per il prezzo della benzina ha raggiunto anche la Spezia: oltre 2 euro al litro, massimo storico per la rete ordinaria. Confartigianato aveva già lanciato l'allarme alla vigilia dell’esodo d’agosto misurando gli effetti della situazione economica sui viaggi degli italiani. Si scopriva che mettersi in viaggio costava quest’anno il 12,7% in più rispetto a giugno 2011, a causa degli aumenti di prezzi e tariffe di carburanti e servizi di trasporto. Il prezzo del gasolio sta pericolosamente volando a quota due euro e pensare che già l'euro e otto rappresentava una soglia psicologica per gli autotrasportatori drammatica ed inconcepibile. L’Italia, dunque, nonostante i suoi sforzi non fa parte, almeno per il carburante, di quel mercato unico europeo dove la media del prezzo alla pompa è di euro 1,465 centesimi. Dall’Unione Europea ci dividono ben oltre 0,27 centesimi, ovvero circa il 19% in più con un livello di tassazione anch’esso abnorme e superiore alla tassazione media europea. Dalla Francia ci dividono 0,33 centesimi, dalla Germania oltre 20 centesimi, dalla Spagna 35 centesimi, dall’Austria 33 centesimi, per non parlare della Slovenia da cui ci separano ben 43 centesimi. Confartigianato Trasporti guarda con timore agli aumenti per tutte le categorie di imprenditori che usano il carburante per il loro lavoro quotidiano: autotrasportatori in conto terzi, taxi, noleggi con conducente, mezzi in conto proprio, agenti di commercio e seppur in maniera diversa pescherecci e trasporti marittimi. tutti comparti essenziali che danno lavoro e producono. Il nuovo aumento tra costi diretti e indiretti costerà alle famiglie italiane 768 euro in più l'anno. Ed infatti gli aumenti sul carburante, inducono una riduzione nel consumo, negli spostamenti, nei viaggi che lo scorso mese di luglio ha fatto registrare un calo del 20 % nelle vendite di carburanti rispetto al luglio 2011, con sostanziosi danni per l’erario (visto che i due terzi del prezzo alla pompa finisce nelle casse dello Stato). Gli aumenti sono il prezzo che l’Italia paga per l’unica e vera liberalizzazione che l’autotrasporto e insieme a lui tutto il sistema produttivo italiano meriterebbero. Questo è il prezzo che noi tutti paghiamo per la mancata liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti, e per un’eccessiva tassazione. Un prezzo, dunque, che ci terrà nonostante tutto fuori dall’Europa. La nota di Confartigianato non vuole essere un rimbrotto o un piagnisteo ma una drammatica constatazione. L'Autotrasporto in Italia è in 'coma irreversibile', aumenti nei costi di carburanti, accise, pedaggi, assicurazioni e costi di trasporto non rispettati, sotto la soglia della sicurezza. L’avvilimento su questi nuovi aumenti cresce se si pensa che i maggiori costi del carburante non hanno portato nessun valore aggiunto in termini ambientali e di investimenti in nuove infrastrutture. Abbiamo pagato per avere comunque un sistema di raffinazione obsoleto e per mantenere il prezzo alla pompa fuori mercato, riteniamo dunque necessario che il governo, sollecitato anche dai parlamentari del nostro territorio, analizzino concretamente la situazione e pongano in essere correttivi che possano disinnescare le tensioni che altrimenti in autunno non potranno che sfociare in preoccupanti proteste dell'autotrasporto italiano.

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