ENERGIA: Dalle rinnovabili un antidoto alla disoccupazione nell’edilizia

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23/07/2012

Il settore delle energie rinnovabili sembra aver retto bene la batosta della crisi. Secondo l’indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato, in Italia tra il 2010 e 2011 l’occupazione è aumentata dell’11,9% nel settore dell’installazione di impianti elettrici, elettronici, idraulici, di riscaldamento e condizionamento dell’aria. La crescita dei posti di lavoro nel comparto risulta ancora più rilevante se confrontata con il contesto fortemente critico del mercato del lavoro nelle costruzioni, dove nell’ultimo anno si sono persi 100.100 occupati, con un decremento del 5,2%.

«Nonostante la crisi e le incertezze legate al conto energia nello scorso anno con i ridimensionamenti agli incentivi introdotti dall’allora ministro Romani – commenta Anna Alfano, presidente di Confartigianato Energie Liguria – il comparto ha dato dimostrazione di essere in salute. L’Italia si sta avvicinando sempre di più alle quote di produzione da fonti rinnovabili dei maggiori Paesi europei con un 10,1%, appena sotto la quota dell’11% della Germania e dell’11,9% della Francia. Inoltre, la crescita di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili tra la fine del 2009 e maggio 2012 è cresciuta del 14,9%, mentre quella da energia termica, quindi per esempio da combustibili fossili, è calata del 2,4%».

Le fonti più utilizzate sono il sole e il vento. A maggio 2012 la produzione con fotovoltaico è stata di 14.490 GWh contro gli 11.541 GWh prodotti dall’eolico. «In attesa del Quinto Conto Energia sugli incentivi che, seppur ridotti, saranno attivati dopo l’estate – commenta Alfano – il fotovoltaico si conferma la fonte trainante il comparto. A questo è riconducibile anche la parte più consistente delle imprese attive in Liguria: su 2.777 aziende potenzialmente interessate alla filiera Fer, Fonti energetiche rinnovabili, 2.667 lavorano nell’installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione».

In Liguria, le imprese potenzialmente interessate dalla filiera Fer costituiscono il 2,8% del totale delle aziende presenti su tutto il territorio regionale. Oltre agli installatori, anche le imprese che di occupano di produzione di energia elettrica (49 in Liguria), di fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici (31), di recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti (24) e di fabbricazione di turbine (6). «Per numero di imprese, la nostra regione si colloca a metà classifica su scala nazionale dopo realtà territorialmente molto più estese come Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana. Questa buona performance del settore in Liguria è anche il frutto delle misure messe in campo negli ultimi anni dai bandi dedicati agli incentivi sulle rinnovabili da parte della Regione. Pertanto è auspicabile, da parte degli enti locali, che venga confermata l’attenzione verso questo settore, che punta sull’innovazione e un know how ormai consolidato e che ha dimostrato di portare ossigeno al settore delle costruzioni».

In Italia, secondo i dati di Unioncamere aggiornati al primo trimestre 2012, sono circa 100.200 le imprese potenzialmente interessate dalla Fer, con oltre 369 mila occupati e una dimensione media di 3,7 addetti per impresa.

«Un’ulteriore spinta all'edilizia sugli interventi di risparmio energetico – spiega Alfano – è rappresentata dalle misure introdotte dal decreto crescita, dl 83/2012, che proroga al 30 giugno 2013 il recupero percentuale per gli interventi di riqualificazione energetica, in scadenza a fine anno, anche se l’agevolazione fiscale scende dal 55 al 50 per cento. Gli sgravi prorogati di un anno potrebbero incrementare gli interventi dei privati nel settore, anche in considerazione del fatto che dal 1° luglio 2013, in base a quanto fino a ora disposto dal dl 201/2011, il bonus, salvo ulteriori modifiche, sarà allineato con quello per il recupero edilizio al 36%».

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