L’autotrasporto è in prima linea ma sta ugualmente soffrendo per la mancanza dei servizi non essenziali

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06/04/2020

“Ci sono ditte che hanno il 70% o addirittura l’80% dei mezzi fermi”. A lanciare il grido di allarme è Antonio Marzo,  Presidente del settore Autotrasporto di Confartigianato Imperia e responsabile nazionale container. “Come autotrasportatori, in questo difficile momento legato all’emergenza Coronavirus, siamo in prima linea ma stiamo anche noi soffrendo in maniera molto pesante a livello economico – ha spiegato – Prosegue infatti il lavoro per i servizi essenziali, quindi soprattutto per il trasporto di derrate alimentari e prodotti ospedalieri e farmaceutici, ma si è completamente fermato quello legato all’edilizia e a tutte le merci la cui attività è stata ora bloccata”.

Anche l’autotrasporto, che comunque sta garantendo ai supermercati di essere costantemente riforniti di generi alimentari, sta quindi subendo le pesanti conseguenze del momento. “Sono già partite le prime pratiche di cassa integrazione per operai e autisti – ha aggiunto Marzo - I costi fissi ci sono sempre, come gli affitti degli immobili e l’assicurazione dei mezzi, così come il pagamento del gasolio che non può essere posticipato di qualche mese ma deve essere saldato subito. La crisi è quindi pesante e rischiamo davvero di arrivare al collasso – conclude il Presidente dell’Autotrasporto di Confartigianato Imperia – Chi già prima era in sofferenza ora è a serio rischio di tenuta perché il lavoro prosegue a ritmi ridottissimi. Quanto riusciremo ad andare avanti ? Se le ditte di trasporto dovessero chiudere, chi effettuerà i servizi ?”. Nonostante le grandi difficoltà, il settore del trasporto non si arrende e conferma l’impegno a garantire l’essenziale rifornimento quotidiano di tutti i generi di prima necessità, che sta consentendo la tenuta del Paese in questo delicato periodo di quarantena per Covid_19.

Questo grido di allarme è stato anche oggetto di una lettera dell’Unione delle associazioni dell’autotrasporto inviata direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Nella missiva si chiedono provvedimenti urgenti a favore della categoria, in questo momento di forte criticità per la tenuta delle imprese. In particolare è stata chiesta un’utilizzazione più ampia del Fondo centrale di garanzia PMI, in maniera da consentire alle imprese di accedere ai finanziamenti. Tutto ciò serve per garantire alle imprese di poter disporre di un flusso di liquidità idoneo a sopperire ai ritardi/mancati pagamenti per i servizi di trasporto effettuati. Sono stati inoltre chiesti i contributi e incentivi pubblici previsti negli anni passati ma non ancora esigibili, per riduzioni dei pedaggi autostradali, investimenti acquisto mezzi, formazione professionale. Infine l'esonero dal costo del traghettamento e della navigazione per gli imbarchi nei porti, tra cui quello di Genova, per le merci di prima necessità destinate alle isole.

I risultati già ottenuti sono stati intanto quello della proroga delle carte di qualificazione del conducente, della scadenza del certificato di revisione annuale fino al 30 giugno 2020, e dei certificati di formazione professionale ADR per l’inevitabile mancato svolgimento dei corsi, e la proroga dei permessi provvisori di guida.

Intanto, proprio per il settore dell’Autotrasporto e della Logistica, la Confartigianato ha sottoscritto il Protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19. Il documento prevede la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e di lavoro secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre è stato stabilito che nello svolgimento del lavoro gli autisti devono rimanere a bordo dei propri mezzi se sprovvisti di guanti e mascherine. Nei luoghi di carico e scarico durante le operazioni non devono prevedere contatti diretti tra operatori ed autisti, e comunque nel rispetto della rigorosa distanza di un metro. Anche le consegne di pacchi devono avvenire senza contatto con il destinatario e senza la firma di avvenuta consegna. Ove ciò non sia possibile, sarà necessario l’utilizzo di mascherine e guanti.

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