Covid-19: Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro.

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16/03/2020

A conclusione di una trattativa fra Governo e Parti sociali iniziata nella giornata di venerdì 13 e protrattasi tutta la notte fino al mattino successivo, è stato sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” (in allegato).

Si tratta del primo importante accordo di Parti sociali raggiunto a conclusione di un negoziato svoltosi via web, con tutte le difficoltà, anche di semplice ordine tecnico nei collegamenti, che ciò ha comportato. Per il Governo il negoziato è stato seguito in prima persona dal Presidente del Consiglio Conte, oltre che dai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, per Cgil, Cisl, Uil dai rispettivi Segretari Generali, per Confartigianato che rappresentava anche Rete Imprese Italia, dal Presidente Merletti. Oltre ai Presidenti di Confindustria, Boccia e di Confapi, Casasco.

La richiesta di un Protocollo concordato con le Parti sociali che definisse regole uniformi per garantire il contrasto e la diffusione del coronavirus in tutti i luoghi di lavoro, è stata portata avanti dal Governo anche per dare risposte univoche e tranquillizzanti ai lavoratori che in questi giorni hanno continuato a recarsi al lavoro per garantire l’attività produttiva e i servizi essenziali. Negli ultimi giorni, infatti, si erano verificati alcuni scioperi spontanei nelle aziende e alcuni improvvisi blocchi di attività, motivati dal timore dei lavoratori di non avere idonee garanzie di sicurezza dal contagio nei luoghi di lavoro.

Il protocollo in questione si pone sulla scia delle misure già previste con il DPCM dell’11 marzo 2020, e offre una risposta operativa anche a quanto indicato nelle ultime circolari del Ministero della salute nelle quali, al fine di contrastare e contenere la diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro, si indicava l'adozione di Protocolli di sicurezza anti-contagio.

Il testo di avvio del negoziato, come integrato dalle proposte sindacali, presentava misure che – pur senza produrre alcun reale incremento della sicurezza dei lavoratori – avrebbero gravato le imprese di fortissimi adempimenti, quali, ad esempio, la sanificazione quotidiana degli ambienti di lavoro, l’obbligo per tutte le imprese di aggiornare il DVR al rischio Coronavirus (che avrebbe fatto classificare lo stesso come rischio biologico professionale, anziché generico), la necessità di stipulare preventivi accordi sindacali sui protocolli sanitari e sugli aspetti concernenti l’organizzazione del lavoro per poter continuare ad operare.

Tali accordi, peraltro su temi assai più limitati, secondo la terminologia adottata nel Protocollo firmato, vanno ora “favoriti”.

A tal fine, nella premessa è testualmente riportato che «Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus che preveda procedure e regole di condotta, va favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro». Inoltre, viene tenuto conto del nostro peculiare sistema di relazioni sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (RLST), laddove è previsto che per le piccole imprese il confronto da favorire avviene con le “rappresentanze territoriali come previsto dagli accordi interconfederali”. Ciò che ci consente di avere, a livello associativo, un ruolo di primo piano nella gestione del Protocollo.

Si ricorda, infine, che laddove (ad es. punto n. 8 del Protocollo) si fa riferimento a intese, sempre “favorite” e non obbligate, con le rappresentanze sindacali aziendali, ovviamente si fa riferimento alle sole imprese che abbiano rappresentanze sindacali in azienda. 

in allegato anche una sintesi dei principali contenuti del Protocollo che, come ha dichiarato il Presidente Merletti, conferma l’impegno per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e degli imprenditori che continueranno responsabilmente a svolgere la propria attività per garantire al Paese di superare questa fase di grave emergenza in maniera ordinata e sicura.

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