Quale è il ruolo delle PMI nell'export italiano?

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30/11/2019

La crescita dell'economia italiana è storicamente guidata dall'export, nel periodo del boom economico, come negli anni più recenti: a titolo di esempio, dal 2010 ad oggi le esportazioni di beni e servizi sono state l'unica componente a dare slancio alla nostra economia, compensando il calo degli investimenti, della spesa finale delle famiglie e della Pubblica Amministrazione. 
Oggi, la quota dell'export delle PMI sul PIL è pari al 32,1% in linea con i partner spagnoli e francesi, ma ancora inferiore rispetto a quelle tedesche. 

La proiezione sui mercati esteri è importante per le imprese, in particolare le PMI, per almeno tre ragioni: garantisce la sopravvivenza e la continuità del business in un momento di domanda interna fiacca, esportare all'estero significa inoltre confrontarsi con una concorrenza agguerrita e presuppone standard qualitativi elevati. Ed inoltre, esportare rende necessario l'inserimento nell'azienda di professionalità adeguate per raccogliere la sfida, come gli export manager o figure specializzate nella certificazione, come gli ingegneri.

A contare non è tanto la dimensione dell'impresa: a fare davvero la differenza è la mentalità dell'imprenditore.
È evidente che si tratta di una strada difficile e costosa e le imprese che intrendono affrontarla devono procedere per gradi: in primo luogo, la scelta del mercato estero su cui puntare deve essere ponderata attentamente, con un occhio di riguardo a ricerche e report dedicati ed alla partecipazione alle principali fiere del proprio settore per cominciare a tastare il terreno.
Per rendersi più appetibili, bisogna anche puntare su un'adeguata comunicazione, con un sito aziendale in tre lingue: italiano, inglese e quella del principale Paese di destinazione.
Fra le economie avanzate, i Paesi più interessanti sono oggi Giappone, Usa e Francia, tra gli emergenti India, Sud-est asiatico ed Emirati Arabi Uniti.
Esportare rappresenta un ritorno in termini di ricavi e di redditività: dal 2000 al 2016 il fatturato delle imprese esportatrici è cresciuto del 2,5%, più della media delle imprese italiane (2%).