Esposti in centro storico, Confartigianato affronta il tema delle emissioni odorose di ristoranti e pizzerie

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19/11/2019

“L'emissione di cattivi odori è un problema sempre più sentito dai cittadini, lo testimonia il sempre crescente numero di esposti e di segnalazioni agli organi di vigilanza – ha spiegato nell'introduzione il responsabile sindacale di Confartigianato Nicola Carozza al seminario che si è svolto nella sede di via Fontevivo – siamo al secondo posto assoluto per bar e ristoranti in rapporto alla popolazione, come Associazione vogliamo affrontare il tema delle emissioni odorose dei pubblici esercizi e avviare un servizio apposito di assistenza e consulenza in tema di autorizzazioni alle emissioni”.

L'argomento è stato affrontato dal Comune dal punto di vista amministrativo. “La molestia olfattiva – ha spiegato l'Avv. Laura Niggi, Dirigente Amministrativo Comune della Spezia - è riconosciuta come una forma di inquinamento che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e per l’ambiente. La libertà di iniziativa economica deve rispettare il diritto alla salute. Pertanto è necessario seguire un iter burocratico preciso, a seconda della tipologia di apertura: voltura, nuova apertura, manutezione ordinaria, ecc., alla luce del Regolamento edilizio del Comune della Spezia”.

“Gli esposti pervenuti, di solito sono di tre tipi - ha aggiunto l'Ing. Michela Cereghino, Cdr Energia Comune della Spezia – quelli odorosi, per gli odori delle cucine; quelli che riguardano il particolato, di solito le emissioni del forno a legna e infine quelli sul microclima, causate dalle alte temperature che magari surriscaldano ambienti adiacenti o sovrastanti i locali”.

Ma cosa significa superare la normale tollerabilità per le immissioni olfattive? “Un ristorante o una pizzeria – ha spiegato il Dott. Massimiliano Polledri, Igiene e Sanità Pubblica ASL 5 La Spezia e il Dott. Daniele Brogini, Igiene e Sanità Pubblica ASL 5 La Spezia - può emettere odori fastidiosi o sgradevoli al punto da configurare un vero e proprio caso di “molestie olfattive”. La sentenza della Corte di Cassazione n. 36905 del 2015 ribadisce alcuni principi giurisprudenziali che possono essere utili per affrontare il tema delle “emissioni maleodoranti” non ancora opportunamente disciplinato dal legislatore. La condotta di chi provoca emissioni di gas, di vapori o fumo, atti a molestare le persone è ricondotta dalla corte all’art. 674 Codice Penale e può prevedere arresto o ammenda, in base al criterio della “stretta tollerabilità” quale parametro di legalità dell’emissione”. Gli ispettori della ASL 5 La Spezia hanno evidenziato la volontà di affrontare il problema non in modo drastico, condiderando con attenzione i diversi specifici casi, consigliando gli accordimenti tecnici più adatti per evitare sanzioni e molestie olfattive”.

“Il diverso criterio di valutazione della tollerabilità delle emissioni olfattive (stretta tollerabilità) - ha concluso Enrico Taponecco, Responsabile Ambiente Sicurezza Confartigianato - comporta che talvolta sia sufficiente l’apprezzamento diretto dei testimoni delle conseguenze moleste da parte di alcune persone può trarre al Giudice elementi per ritenere sussistente l’illecito. Ad oggi infatti, quando si tratta di odori, manca la possibilità di accertare obiettivamente, con adeguati strumenti, l’intensità delle emissioni e pertanto il giudizio sull’esistenza e sulla non tollerabilità delle emissioni ben può basarsi sulle dichiarazioni dei testi, come i vicini, o qualificate, come gli agenti di polizia e gli organi di controllo dell’ASL. La Confartigianato offre una conculenza a 360° ai pubblici esercizi che abbiano avuto tali problemi, per capire le cause, verificare la documentazione autorizzativa e cercare di trovare soluzioni atte a mitigare le emissioni odorose”.

Per ulteriori informazioni è possibile telefonare allo Sportello Ambiente e Sicurezza Confartigianato, tel. 0187.286632 per un sopralluogo o specifica consulenza.

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