Decreto Crescita e sconto in fattura: l'Autorità Garante della Concorrenza dà ragione al ‘no’ di Confartigianato

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18/07/2019

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato dà ragione a Confartigianato e dichiara che la misura prevista dal decreto Crescita sullo sconto in fattura al posto della detrazione fiscale per lavori di riqualificazione edilizia rischia di distorcere il mercato, tagliando fuori le piccole imprese a favore delle grandi realtà.

Lo sconto in fattura per i lavori di riqualificazione energetica o antisismica relativi a ecobonus e sisma bonus rischia di distorcere la concorrenza del mercato, a danno dei micro e piccoli imprenditori. A dirlo è l’Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha recentemente riconosciuto e condiviso le ragioni espresse da Confartigianato in merito a quanto prevede l'articolo 10 del decreto Crescita.

La misura, approvata in via definitiva dal Senato e fortemente contestata da Confartigianato, prevede che i cittadini che effettuano lavori di riqualificazione energetica o antisismici, possano chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale dal 50% all’85% spalmabile in dieci anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte dell’impresa che ha realizzato i lavori. Secondo il decreto, l’impresa potrà farsi rimborsare tale sconto dallo Stato tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque anni. Per l’azienda è anche possibile cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi, ma non potrà cederlo a istituti di credito e intermediari finanziari.

Secondo l’Agcm, l'attuale formulazione della norma potrebbe quindi creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica, a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di maggiori dimensioni. «Esattamente quanto sostiene Confartigianato, contestando fortemente questa misura – commentano Paolo Figoli e Giuseppe Menchelli, presidente e direttore della Confartigianato della Spezia – Il meccanismo penalizza proprio le migliaia di micro e piccole imprese del “sistema casa” che non si trovano di certo nelle condizioni economico-finanziarie di poter anticipare uno sconto di tale ammontare al cliente, né possono sopportare l’onerosità dell’operazione di cessione del credito. Il rischio è quello di tagliare fuori dal mercato migliaia di imprese e di relativi posti di lavoro, favorendo le grandi aziende che poi non sono in grado di garantire una presenza di servizio e assistenza sul territorio».

Nel 2018, alla Spezia, le detrazioni per ristrutturazioni ed ecobonus hanno incentivato investimenti per oltre duecento milioni di euro. Misure che hanno avuto un effetto positivo anche sull'occupazione nel settore delle costruzioni in generale. Confidiamo che, anche in considerazione del parere espresso dall'Agcom, la legge possa essere cambiata in favore di un maggior equilibrio concorrenziale sul mercato».

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