Appalti: Codice dei contratti pubblici da rifare

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11/08/2018
Il nuovo Codice dei contratti pubblici non è riuscito a centrare l’obiettivo di favorire la partecipazione delle piccole imprese al mercato degli appalti: con le nuove norme, le micro e piccole imprese non toccano palla, oggi peggio di prima.

"Bisogna cambiare la Legge perché, così com’è, rappresenta un’occasione mancata su tanti fronti - afferma Attilio Paolo Garbini, presidente di Confartigianato Costruzioni - I procedimenti rimangono lenti e farraginosi, i costi burocratici ed economici per le imprese non sono diminuiti, le procedure di spesa non sono state razionalizzate, territorialità, filiera corta e appalti a chilometro zero rimangono una chimera, le stazioni appaltanti non hanno migliorato efficienza e professionalità. Ed è ancora un miraggio la lotta alla corruzione e ai conflitti di interesse".

Tra i problemi vi è anche il sovraffollamento delle gare che di fatto impediscono la partecipazione alle piccole imprese. Su tutto, poi, un aspetto paradossale: la frettolosa abrogazione della normativa precedente, in assenza delle norme di attuazione del Codice, ha di fatto provocato la paralisi del mercato degli appalti pubblici. Confartigianato è partita all’attacco, denunciando al Governo e al Parlamento la gravità del problema e chiedendo una serie di modifiche al Codice, a cominciare dalla sospensione della cosiddetta soft-law con il ripristino urgente del Regolamento del 2010.