Etichettatura alimentare, Confartigianato fa un po' di chiarezza

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30/11/2016

Ieri presso la sede di Confartigianato in via Fontevivo 19 si è tenuto un incontro relativo ai chiarimenti emanati dal MISE in merito all’obbligo di etichettatura nutrizionale che entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre. In particolare si è discusso dei chiarimenti contenuti nella circolare del 16 novembre 2016 relativa alla deroga, prevista nel punto 19 dell’allegato V del Reg. UE 1169/2011, per gli “alimenti, anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale”.

La dott.ssa Alessa Cagnoli, Sportello Alimentare Confartigianato a tal proposito ha chiarito cosa intenda il MISE intenda per una serie di termini. Fornitura diretta. La cessione degli alimenti, senza l’intervento di intermediari, da parte del “fabbricante di piccole quantità di prodotti”, direttamente al consumatore o alle “strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale” che ricomprendono tutte le forme di somministrazione di alimenti. Fabbricante di piccole quantità di prodotti. Rientrano in tale definizione i produttori ed i fornitori, comprese le imprese artigiane ed agricole, che rispettino i requisiti delle microimprese (vale a dire un'impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro). Livello locale delle strutture di vendita. Il “livello locale” può essere identificato nel territorio della Provincia in cui insiste l’azienda e nel territorio delle Province contermini. Vendita al dettaglio: l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale”. Nella circolare si aggiunge inoltre che tale definizione va integrata con la definizione di “collettività” prevista dallo stesso Reg. UE n. 1169/2011 e cioè “qualunque struttura (compreso un veicolo o un banco di vendita fisso o mobile), come ristoranti, mense, scuole, ospedali e imprese di ristorazione in cui, nel quadro di un’attività imprenditoriale, sono preparati alimenti destinati al consumo immediato da parte del consumatore finale”.

Nel corso della riunione Confartigianato ha presentato il software, pensato e realizzato in esclusiva per l'Associazione, che permette alle imprese obbligate dalla normativa, ma anche a chi intende valorizzare il proprio prodotto con l’etichettatura nutrizionale facoltativa, di produrre in pochi passaggi etichette personalizzate. Per ulteriori informazioni è possibile contattare lo Sportello Alimentare Confartigianato tel. 0187.286654 oppure scrivere una e-mail: cagnoli@confartigianato.laspezia.it