Imu, imprese liguri tra le più tartassate d’Italia

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29/06/2015

La Liguria ha la seconda maggiore aliquota Imu d’Italia per gli immobili d’impresa. Grasso (Confartigianato): «Serve un cambio di marcia degli amministratori locali: gli immobili produttivi delle imprese non sono beni di lusso»

 

Con un’aliquota media Imu del 9,72‰ gli immobili di impresa della Liguria sono stati i più tartassati del 2014 dopo quelli della Toscana (9,75‰). È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat e ITWorking. Il valore dell’aliquota media ligure è superiore non solo a quella media nazionale (9,38‰), ma anche a quella del Nord Ovest (9,36‰), risultando la regione con la tassazione più alta.

 

Va meglio sul fronte Tasi, con un’aliquota media pari allo 0,20‰ (contro la media nazionale dello 0,59‰) che piazza la nostra regione al 18esimo posto. Il cumulato Imu+Tasi è pari così al 9,92‰, la 14esima aliquota d’Italia, quasi in linea con quella nazionale (9,97‰).

Ai primi posti per aliquota cumulata Imu+Tasi troviamo Umbria (10,34‰), Campania (10,19‰) e Sicilia (10,16‰). Tra le imprese che godono della tassazione minore d’Italia, quelle valdostane (8,16‰), sarde (9,05‰) e venete (9,64‰).

 

«Il prelievo fiscale su capannoni e laboratori – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è sempre più alto, con l’aggravante della giungla di aliquote diverse. Chiediamo un cambio di marcia agli amministratori locali perché non è più possibile accettare il fatto che gli immobili produttivi delle imprese siano tassati come se fossero seconde case o beni di lusso. Urge infine accelerare sull’annunciata riforma della tassazione immobiliare all’insegna della semplificazione e della riduzione delle aliquote». 

 

Guardando al panorama provinciale, Imperia risulta tra le prime 40 città italiane che hanno l’aliquota più alta: precisamente, si trova al 35esimo posto con un’aliquota Imu+Tasi pari al 10,12‰. Le imprese imperiesi sono addirittura quarte considerando la sola Imu (10,07‰). Non se la passano benissimo anche le attività imprenditoriali del capoluogo, al 64esimo posto per aliquota cumulata (9,9‰) e ben al 18esimo per aliquota Imu (9,77‰). Segue Savona, 67esima per Imu+Tasi (pari al 9,89‰) e 53esima per la sola Imu (9,35‰). Infine, la situazione migliora (di pochissimo) alla Spezia: qui le imprese devono fare i conti con un 9,83‰ di Imu+Tasi (71esima posizione) e con un 9,65‰ di Imu (32esima provincia in Italia).