In Liguria 334 interventi pubblici da completare

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27/04/2015

Sui 689 già finanziati con oltre 400 milioni, ne restano da concludere quasi la metà.

Grasso (Confartigianato): «Grandi opere e piccoli interventi necessari alla competitività delle nostre microimprese»

 

Strade, autostrade, porti, ferrovie, interventi urbanistici: secondo il portale regionale dedicato alle Infrastrutture, sono una ventina le principali opere infrastrutturali (poche quelle entrate in esercizio) che interessano i liguri e il mondo della micro e piccola impresa. Grandi interventi necessari alla competitività della regione, tra cui Gronda, Terzo Valico, raddoppio ferroviario del Ponente, ampliamento dei terminal portuali, ma non solo.

Da maggio 2005 a gennaio 2015 in Liguria sono stati finanziati 689 interventi per un costo complessivo di quasi 414 milioni di euro (di cui 267 provenienti da fondi regionali). Sulle 217 opere già finanziate con 230 milioni nella provincia di Genova, ne restano da completare ancora 90. Nel savonese sono 148 gli interventi già coperti da circa 77 milioni complessivi: 82 sono concluse, 66 ancora no. Rimanendo a Ponente, nell’imperiese ci sono 154 opere già finanziate, ma ne restano da portare a termine oltre la metà (78): il finanziamento complessivo sul territorio è stato di quasi 48 milioni di euro. Infine, nella provincia della Spezia ci sono 170 interventi già finanziati con oltre 58 milioni di euro. Ma solo 70 sono conclusi.

«Sviluppare le infrastrutture e concludere gli interventi rimasti a metà – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è una delle nostre priorità. Non si tratta solo delle grandi opere, ma anche di quelle più piccole sparse sul territorio ligure, comunque necessarie: la competitività delle nostre imprese passa anche per infrastrutture adeguate e trasporti efficienti. Per questo, tra le proposte di sviluppo che presenteremo ai candidati alle regionali per la loro sottoscrizione, ci sono anche azioni concrete riguardanti questi temi. In particolare, semplificare e ridurre gli oneri documentali e i costi di partecipazione alle gare, ma anche rendere pienamente operativa l’Agenzia regionale per il trasporto, integrando il trasporto pubblico non di linea rappresentato da taxi, noleggio e battelli e, guardando all’autotrasporto, realizzare aree di sosta attrezzate e intermodali».

Le più interessate a questi interventi sono sicuramente le oltre 1.600 micro e piccole imprese artigiane attive nell’autotrasporto: diminuite del 4,9% nell’ultimo anno, rappresentano il 64,4% del totale in Liguria (2.500, dati Istat 2014). La maggior parte è concentrata a Genova (499), in calo del 4,5%, mentre nel savonese se ne contano 281 (-6,3% sul 2013). In provincia della Spezia gli artigiani dell’autotrasporto sono 205, diminuiti del 6,4% in un anno, mentre nell’imperiese si contano 161 realtà (-3%).

In Italia il calo è stato del 4,4% in un anno e ha interessato le oltre 61.500 micro e piccole imprese artigiane del settore: la maggior parte di queste si concentra in Lombardia (circa 10.400) ed Emilia Romagna (8.800), mentre fanalini di coda troviamo Valle d’Aosta (66) e Molise (355).