Autotrasporto in Germania: salario minimo per gli autisti dei veicoli stranieri

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26/01/2015

Dal 1° gennaio 2015 è entrata in vigore in Germania la legge antidumping sul salario minimo di 8,50 euro/ora lorde, che riguarda anche i lavoratori subordinati stranieri che operano all'interno del territorio tedesco. La norma si applica anche ai trasporti internazionali con origine o destino la Germania, ai trasporti in transito, ai trasporti di cabotaggio. Confartigianato Trasporti invita tutte le imprese che effettuano trasporti in Germania ad approfondire tali novità per evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni. La norma riguarda anche gli autotrasportatori stranieri che svolgono attività di trasporto internazionale da e verso il Paese, cabotaggio e semplice transito. Essi hanno l'obbligo di comunicare, prima di un viaggio in Germania, alcune informazioni alla Bundesfinanzdirektion West di Colonia: nome, cognome e data di nascita del dipendente (in questo caso, l'autista), inizio e durata prevista delle attività di autotrasporto in Germania, l'indirizzo dove si può reperire la documentazione, una certificazione che l'autista deve fornire a richiesta che assicura il pagamento del salario minimo (questo alla prima registrazione). Questa notifica deve essere scritta in lingua tedesca e può contenere l'elenco delle operazioni al massimo per sei mesi. Una volta trasmessa al servizio doganale, non è obbligatorio comunicare eventuali modifiche alla pianificazione del trasporto. Ma non basta: il dipendente deve registrare l'inizio, la durata e il termine delle ore lavorate in territorio tedesco entro sette giorni dalla fine delle attività di trasporto. Questo documento deve essere mantenuto per almeno due anni in Germania o in territorio straniero. Se il documento è situato fuori dai confini tedeschi, l'impresa deve aggiungere una dichiarazione che assicura che i documenti richiesti sono a disposizione delle Dogana, per agevolare i controlli. Sanzioni per le imprese inadempienti che possono raggiungere i 500.000 euro. Questa regola che vale per tutte le tipologie di trasporti (merci e/o persone), compresi quelli internazionali con origine o destino in Germania, quelli in transito e quelli di cabotaggio, non preoccupa tanto le imprese di autotrasporto italiane, visto che il metro di riferimento per stabilire se un autista guadagni più del salario minimo è il contratto collettivo di settore, che sicuramente prevede retribuzioni maggiori. Né interessa i numerosi autotrasportatori artigiani che conducono il loro mezzo in quanto non sono lavoratori dipendenti.

Categorie: 
Trasporti, Logistica e Mobilità