Carrozzieri in allarme: Il settore si mobilita contro la riforma della disciplina Rc Auto

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18/12/2013

Potrebbe essere convocata a breve un'assemblea della categoria dei carrozzieri della Confartigianato, per condividere e coordinare una serie di azioni anche sul territorio regionale in merito alla contestata misura, contenuta nel ‘pacchetto’ di norme sulla riforma dell’RC auto varata dal Governo, che renderebbe nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati. Questo significherebbe far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, che non operano in convenzione con le assicurazioni, e si impedisce ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia.

"I risarcimenti diretti, così come proposti,  limitano moltissimo la libertà decisionale del cliente, evidenziando l'incostituzionalità del risarcimento in forma specifica - ha commentato il Presidente della categoria autoriparatori della Confartigianato Mauro Agosta - Molte sono state le battaglie già portate avanti dalla nostra Associazione riguardo all'argomento, e alcuni risultati con abrogazioni ed emendamenti sono stati ottenuti sino ad oggi, ma non basta. Non nascondo soddisfazione per gli obbiettivi sino ad oggi raggiunti, primo tra tutti la figura più completa della nostra categoria: il meccatronico".

"Per ciò che concerne lo Standard professionale e formativo del responsabile tecnico di attività di meccatronica - prosegue Agosta - va detto, che mi sono sempre battuto fin dallo scorso decennio affinchè potesse nascere questa specifica categoria e per cui non posso che essere entusiasta per il risultato ottenuto, sperando anche in un adeguamento delle linee fiscali in merito all'argomento che sino ad oggi sono state assolutamente deleterie per tutta la categoria condizionandone l'operatività".

"E' giunto il momento di rendersi responsabilmente conto che il sistema economico ha necessità della nostra professionale capacità produttiva e non ne può fare a meno. Proprio per questo - ha concluso - sentiamo la necessità di fare sentire la nostra voce facendone bandiera".