Piano energetico ambientale 2014-2020, Alfano (Confartigianato Energia): “Opportunità di sviluppo per le imprese liguri della green economy”

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23/10/2013

Presentato oggi in Regione Liguria dall’assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli, il Pear traccia le linee strategiche dei futuri investimenti regionali nel settore dell’energia. All’illustrazione del Piano ha partecipato Anna Alfano, presidente regionale di Confartigianato Energia.

 

 

«La promozione dell’efficienza energetica e la diffusione delle fonti rinnovabili sul territorio regionale sono obiettivi importanti da traguardare per la nostra regione nell’ambito delle politiche Ue in tema ambientale e possono tradursi in un’occasione fondamentale di sviluppo per le 20mila imprese liguri che lavorano nei settori smart e della green economy». Questo il commento di Anna Alfano, presidente regionale di Confartigianato Energia, a margine della presentazione di oggi in Regione Liguria del Pear-Piano Energetico Ambientale Regionale, illustrato alle associazioni di categoria dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli.

«Il documento redatto dalla Regione – commenta Alfano – è un ottimo punto di partenza che contiene le linee guida delle future strategie regionali in tema energetico. La diffusione delle fonti rinnovabili, in particolare elettriche e termiche, e il loro inserimento nelle reti di distribuzione intelligenti, le smart grid, e la promozione dell’efficienza energetica possono rappresentare uno stimolo efficace allo sviluppo di una politica energetica al passo con il resto d’Europa, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kioto. In questo solco, si inserisce la promozione dell’innovazione e della green economy tra le imprese che operano anche in settori tradizionali come l’edilizia e l’impiantistica, con potenziali ricadute economiche e occupazionali che valorizzino il territorio e le tutta la filiera energetica, dal produttore all’utente finale, attraverso le imprese che operano nel campo delle costruzioni e della manutenzione del costruito».

Un ruolo fondamentale per sostenere e promuovere le imprese che operano nell’efficientamento energetico restano gli incentivi governativi. «Sarebbe opportuno che diventassero misure permanenti e non eccezionali – spiega Alfano – il ricorso alla produzione da fonti alternative è strettamente legata alla possibilità di accesso a detrazioni e incentivi fiscali. Grazie a questi strumenti negli anni scorsi, molti imprenditori delle costruzioni si sono reinventati in chiave green, soprattutto nell’installazione di impianti fotovoltaici, per reagire allo stato di crisi del comparto edile. L'accesso al credito è indispensabile non solo per gli operatori, ma anche per il nostro mercato, cioè privati e aziende. Purtroppo oggi non sono previste linee di credito rivolte a chi decida di investire nell’efficientamento energetico o nel ricorso a energie rinnovabili per le proprie strutture produttive. Anche gli attuali incentivi governativi in atto sono principalmente rivolti ai privati, tagliando fuori le aziende, potenzialmente interessate al settore green».

Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, il peso della leva fiscale delle detrazioni sul settore dell'edilizia ha un valore annuo che incide per il 4,2% sul valore aggiunto delle costruzioni. La regione con la più alto peso delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizia e il risparmio energetico sul valore aggiunto delle costruzioni è il Friuli Venezia Giulia con il 6,5%, seguito dall'Emilia Romagna e dalla Liguria con il 6,4%.

Secondo l'elaborazione dell'Ufficio studi di Confartigianato (dati Unioncamere-Infocamere, Movimprese aggiornati al secondo trimestre 2012), la fetta maggiore delle imprese della filiera delle rinnovabili in Liguria è costituita dagli installatori di impianti elettrici (2.698), seguiti dalle attività di produzione di energia elettrica (51), di recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse (24), di fabbricazione turbine e turboalternatori (6).

«Questi dati – sottolinea Alfano – denotano la vivacità del settore in Liguria e la propensione delle imprese all’innovazione. Auspichiamo che dal Pear elaborato dalla Regione possano declinarsi esperienze e progetti di interesse regionale che stringano un forte legame tra aziende, mondo della ricerca e della formazione sul territorio».

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